martedì 4 novembre 2014

Venice Marathon 10k

Riordinando le idee, la sera prima della gara, pensavo a quanto sia splendida la vigilia di un evento sportivo. Rilassarsi, mai troppo in realtà, con la testa che corre inevitabilmente a visualizzare quello che succederà di lì a poche ore. Congetturare sulla prestazione, ingigantendola, gustandosela ancora prima di partire.

Nella mia esperienza, godersi questi attimi di warm up mentale nell'ambiente protettivo del camper, ne amplifica l'euforia
Aprire il pacco gara, spulciarne il contenuto, rileggersi le note tecniche sul percorso e perdersi a fantasticare sulle prossime mete in giro per il mondo. Magari allungando le distanze, passo dopo passo, mentre la radio di turno della località che ci ospita trasmette musica sempre incredibilmente appropriata. Nella fattispecie, un sabato sera veneziano di revival dance anni 90, con un trittico da applausi in fila: Think about the way, L'amour toujours e All I really want.


Premessa doverosa. 10 e lode al Camping Venezia Village, che ci ha ospitato nella nostra trasferta veneziana. Un campeggio comodo da raggiungere, silenzioso, efficiente, ordinato e con servizi igienici che ti riconciliano con il mondo dopo una giornata in giro per la città e, a maggior ragione, dopo una gara sportiva. Situato a Mestre, nelle immediate vicinanze del Parco San Giuliano, dista qualche centinaia di metri dalla fermata del bus (il 5 o il 19) che accompagna fino a piazzale Roma, snodo nevralgico al di là del ponte che collega Venezia alla terra ferma. Nel nostro caso specifico, posizione perfetta, sia per raggiungere l'expo maratona, che per la partenza della 10 chilometri, entrambe nel centro del vicino parco San Giuliano.
Nel pomeriggio di sabato 25/10, eccoci quindi a far tappa all'expo, per ritirare i nostri pacchi gara e per assaporare a dovere il clima gara, fra gli stand degli espositori e degli sponsor. Quello che non avevamo messo in preventivo, era il ritrovarci faccia a faccia con Stefano Baldini, con il quale abbiamo avuto l'opportunità di scambiare qualche battuta sull'evento. A Venezia per promuovere la sua biografia ed in veste di testimonial della manifestazione, abbiamo avuto il piacere di scoprire una persona estremamente disponibile, gentile e di una cordialità assoluta: doti poco scontate, in generale, nel prossimo comune, a maggior ragione meritevoli di menzione se associate ad un oro olimpico. Complimenti sinceri.


Dopo una giornata a girovagare per Venezia, la sera abbiamo optato per un pasta party esclusivo, a lume di candela in camper. Che anche questo contribuisce sensibilmente all'atmosfera di cui in apertura, prima di spillare il pettorale alla maglietta, mettere sotto carica il Garmin e sistemare scarpe e pantaloncini in pole position.

La mattina di domenica 26/10, c'è un sole splendido sulla laguna, ma l'aria è pungente ed il vento sferza il viso.
Una fuga in avanti alle 7,30 fino allo start, per depositare le sacche con gli indumenti che ci terranno caldo all'arrivo. Il tempo di caricarle nella stiva del camion giusto, che partirà dal Parco San Giuliano alle 7,50, poi di nuovo in camper, dove Francesca ha già preparato la colazione del runner
Tutto pronto, alle 8,20 trotterelliamo verso la partenza. Il parco è già pieno di atleti in fibrillazione e quando giungiamo in prossimità del via, il colpo d'occhio del serpentone umano che scalpita sotto l'arco è di indubbio impatto. Ci facciamo largo fra la folla, guadagnando una posizione centrale, nella pancia della bolgia, mentre gli AC/DC pompano ritmo ed adrenalina dalle casse vicino al palco. Pronti, via, si scatta subito in salita, mentre il traffico di scarpette fatica non poco a decongestionarsi sulla rampa che immette sul lungo ponte che da Mestre conduce fino a Venezia. La moltitudine è festosa ed il target di runners quanto mai variegato. Il successo di questa formula non competitiva sui 10k finali del percorso della Venice Marathon, al suo esordio assoluto in questa edizione 2014, è fuor di discussione.

Il sole che sale all'orizzonte sul lembo di mare che avvolge la laguna è un compagno di lusso, mentre i primi chilometri di gara scorrono via veloci sul ponte. Fra non molto, saranno i nostri colleghi maratoneti a correre nel nostro solco e quando arriveranno qui, avranno alle spalle 30k e 10 ancora da percorrere. Cinque chilometri di avvicinamento alla zona insulare fuggono via molto più velocemente di quanto pensassimo, mentre la leggera salita ci annuncia l'ingresso a Venezia. 
Svoltiamo a destra, fra gli applausi e l'incitamento dei tanti turisti che già si assiepano lungo le transenne della Venice Marathon e ci dirigiamo verso la zona portuale. Un rapido passaggio fra le imponenti sagome delle navi da crociera ancorate in porto, poi lo sguardo si apre sul panorama mozzafiato della Giudecca
Più di metà gara se n'è andata e Francesca viaggia bene, senza sforzo: sono molto orgoglioso di come stia tornando in forma.
Sappiamo entrambi che adesso viene il bello, con i 14 ponti in successione che sono croce e delizia di questo tracciato unico. I famosi ponti di Venezia, per l'occasione equipaggiati con speciali rampe semovibili a ricoprirne i gradini. Corriamo a pochi metri dal mare, che si apre alla nostra destra, mentre il pubblico si fa festoso ed altrettanto chiassoso sulla nostra sinistra, man mano che i saliscendi diventano sequenziali ed il centro si avvicina.

Il passaggio sul ponte di barche che ci conduce oltre il Canal Grande è molto più che scenografico, ma il successivo passaggio in Piazza San Marco credo non tema rivali. 
Una passerella trionfale che ci conduce nel cuore della piazza per poi farcene uscire fuori, transitando con la facciata della Basilica che ti si apre di fronte.
Manca ormai un solo, ultimo ponte, mentre il Garmin al polso indica già 600 metri oltre i 10k dichiarati. 

Un bell'arrivo, poi è solo festa.
La medaglia al collo, un bicchiere di tè bollente ed un succo di frutta. Recuperiamo le nostre sacche, organizzazione perfetta quella che ce le distribuisce all'arrivo, senza file e problemi. 
Indossiamo la splendida maglietta celebrativa della gara, una foto inviata al volo ai bimbi a casa che fanno il tifo e poi ci godiamo il sole caldo a pochi metri dal mare, in zona arrivi. 

E' fatta!


Il vaporetto ci trasporta gratuitamente indietro fino al Tronchetto e mentre solchiamo le acque a ritroso, scorgiamo gli atleti di testa della maratona che volano sugli stessi ponti che abbiamo calpestato noi qualche ora prima. Una discreta attesa per il bus che ci riporta fino al Parco San Giuliano, unico neo di un'organizzazione costretta inevitabilmente a fare i conti con una situazione logistica tutt'altro che agevole, ma niente di così trascendentale, che la sontuosa doccia del Camping Venezia non riesca a lavar via in un istante. 

Con le medaglie adagiate trionfali sul pettorale, ci godiamo gli ultimi momenti della nostra fuga veneziana.

Due maccheroni in relax, anche tre a dire il vero, poi via di ritorno verso casa. 
I piccoli aspettano noi ... e le nostre medaglie! 

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