domenica 30 marzo 2014

Anniversario giapponese


L’acqua bollente scroscia con dolcezza all’interno della tazza ed investe la polvere di tè verde, il ⌈抹茶/ matcha
Nel silenzio della sala, nella ritualità di gesti lenti ed armoniosi, si nasconde il sottile fascino del ⌈茶の湯/Cha no Yu, quella che noi chiamiamo Cerimonia del Tè.
Mi colpisce sempre, per la sua essenzialità ed il potere evocativo che riesce a sprigionare. Per il suo magnetismo.
6 anni fa vi abbiamo assistito per la prima volta, eravamo a Takayama.
Adesso, decisamente più vicini, a Treviso.
Una toccata e fuga in piena regola, per l’inaugurazione della “nuova” Ikiya
Occasione perfetta, in fondo, per festeggiare la nostra ricorrenza speciale, quella che ci ha portato in Giappone, da novelli sposi, esattamente 6 anni fa.

Il locale è accogliente e curato, con i suoi lampadari a tema che pendono dalle travi di legno, i kimono in bella vista e scaffali pieni di oggettistica giapponese. 


Poi c’è il bancone, con la spillatrice della Kirin alla spina, nella sua nera lucentezza, a catturare lo sguardo prima dei gradini che separano dalla zona nasosta, quella nuova. Che ha il sapore dei cantieri aperti. Fra tavolini, vernice fresca, librerie, tatami, tè verde e scaffali di ramen, noodles e sake. Il sapore buono, che sa di progetto ambizioso, tutto ancora da costruire.
Qui ho apprezzato la discrezione ed il sorriso con cui la maestra Machida Yoko, Senyo in arte, ha spiegato come sia buona norma, per chi viene servito durante la Cerimonia del Tè, roteare la tazza sul palmo della mano prima di bere il primo sorso. Come questo semplice gesto racchiuda in sè una forma di gentilezza, di rispetto per la tazza, evitando, con quella leggera rotazione, di accostare le labbra sul viso della tazza stessa.


Ed ho anche dato un volto ad Elisabetta, la padrona di casa, stringendole la mano dopo diversi anni di conoscenza virtuale e dopo i due お守り/Omamori, i tradizionali amuleti portafortuna che hanno suggellato l’inizio di entrambe le nostre gravidanze. E’ stato bello ritrovare dal vivo la stessa gentilezza e dedizione che dimostra online. Il kimono che indossava per l’occasione poi, ha certamente aiutato.
Ikiya, il suo angolo di Giappone, è una testimonianza forte di una bella passione inseguita con coraggio, alimentata nel tempo e trasformata in scelta di vita. Fa sempre piacere toccare con mano le esperienze positive ed i successi di ragazzi giovani che si mettono in gioco.


Ne siamo usciti con un’elegante bottiglia di sake al seguito, per un brindisi in camper al lume di candela e ne abbiamo approfittato per fare una superficiale cononoscenza con Treviso. Le strade strette del centro storico, le mura medievali ed i canali con i palazzi che vi si specchiano dentro: una bella città. Da approfondire. 
Chissà, magari in occasione della prossima maratona, ho raccolto pareri entusiasti da amici che l'hanno corsa in questi anni. 


Fruibilissima anche in camper, peraltro. L’area di sosta nei pressi dello stadio Tenni è vicinissima alle mura, gratuita, ben illuminata, provvista di scarico e, dettaglio decisivo, si affaccia su un parco giochi strepitoso. I posti non sono molti, una quindicina in tutto, ma il parcheggio vicino, ne abbiamo avuto riprova, diventa di fatto un’estensione dell’area camper.

Siamo stati molto bene.
Una fugace, intima evasione.         

2 commenti:

  1. Che bello! Spero anch'io prima o poi di riuscire ad assistere ad una vera Cerimonia del tè.

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    1. Grazie! Sì, anche secondo me la Cerimonia del Tè ha un fascino incredibile. Ti auguro di potervi assistere al più presto, è un'esperienza veramente suggestiva.

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