giovedì 25 dicembre 2014

"Sì, Virginia, Babbo Natale Esiste"


Is There a Santa Claus?”, titolo di un editoriale nell’edizione del 21 settembre 1897 del New York Sun. In quell’editoriale si cela la risposta “Yes, Virginia, there is a Santa Claus” (“Sì Virginia, Babbo Natale esiste”).
Non conoscevo l'esistenza di questa storia.
E mi sembra incredibile, ora che, dando un'occhiata in rete, mi accorgo invece di quanto questo "Yes Virginia" sia un classico, oltreoceano e a livello globale.

Il merito per avermela fatta conoscere va a Chiara e Francesca, le maestre della scuola materna di mio figlio. 
Ci siamo trovati a leggere questo vecchio editoriale tutto d'un fiato, la sera della recita natalizia a scuola. 
Ce lo hanno consegnato le insegnanti, dopo i saluti, all'interno dell'opuscolo con i canti dello spettacolo: un insolito, splendido modo di farci gli auguri.

Ripensavo a queste righe intense, stamattina, mentre i bimbi, appena svegli, correvano in salotto, tremanti di frenesia, alla ricerca di quella tanto attesa conferma sotto l'albero di Natale.

Sì, esiste proprio!
Non ci sono dubbi!

La lettera di Virginia
Nel 1897 il dottor Philip O’Hanlon di Manhattan si sentì domandare dalla sua bambina di otto
anni Virginia se Babbo Natale esistesse davvero. Virginia aveva cominciato a dubitarne per quello che le avevano detto degli altri bambini.
Suo padre le suggerì di scrivere al New York Sun, un importante quotidiano del tempo di orientamento conservatore, assicurandole che “se lo dice il Sun, allora è vero”. Uno dei direttori del giornale, Francis Pharcellus Church, che era stato corrispondente di guerra durante la Guerra Civile, scrisse una risposta che oggi, più di un secolo dopo, resta l’editoriale più riprodotto nella storia dei giornali anglosassoni.

La lettera di Virginia diceva:

Caro direttore, ho otto anni. Alcuni dei miei amici dicono che Babbo Natale non esiste. Mio papà mi ha detto: “se lo vedi scritto sul Sun, sarà vero”. La prego di dirmi la verità: esiste Babbo Natale? Virginia O’Hanlon

Il direttore del Sun Edward P. Mitchell passò la lettera della bambina, perché rispondesse, a Church, uno dei veterani del giornale. Leggendola, si dice, sbuffò e sembrò arrabbiarsi perché gli era stato assegnato un compito di così poco conto. Poi, in meno di cinquecento parole e finendo prima della scadenza, Church le rispose così, in un editoriale non firmato:

Virginia, i tuoi amici si sbagliano. Sono stati contagiati dallo scetticismo tipico di questa era piena di scettici. Non credono a nulla se non a quello che vedono. Credono che niente possa esistere se non è comprensibile alle loro piccole menti.
Tutte le menti, Virginia, sia degli uomini che dei bambini, sono piccole. In questo nostro grande universo, l’uomo ha l’intelletto di un semplice insetto, di una formica, se lo paragoniamo al mondo senza confini che lo circonda e se lo misuriamo dall’intelligenza che dimostra nel cercare di afferrare la verità e la conoscenza.
Sì, Virginia, Babbo Natale esiste. Esiste così come esistono l’amore, la generosità e la devozione, e tu sai che abbondano per dare alla tua vita bellezza e gioia. Cielo, come sarebbe triste il mondo se Babbo Natale non esistesse! Sarebbe triste anche se non esistessero delle Virginie. Non ci sarebbe nessuna fede infantile, né poesia, né romanticismo a rendere sopportabile la nostra esistenza. Non avremmo altra gioia se non quella dei sensi e dalla vista. La luce eterna con cui l’infanzia riempie il mondo si spegnerebbe.
Non credere in Babbo Natale! È come non credere alle fate! Puoi anche fare chiedere a tuo padre che mandi delle persone a tenere d’occhio tutti i comignoli del mondo per vederlo, ma se anche nessuno lo vedesse venire giù, che cosa avrebbero provato? Nessuno vede Babbo Natale, ma non significa che non esista. Le cose più vere del mondo sono proprio quelle che né i bimbi né i grandi riescono a vedere. Hai mai visto le fate ballare sul prato? Naturalmente no, ma questa non è la prova che non siano veramente lì. Nessuno può concepire o immaginare tutte le meraviglie del mondo che non si possono vedere.
Puoi rompere a metà il sonaglio dei bebé e vedere da dove viene il suo rumore, ma esiste un velo che ricopre il mondo invisibile che nemmeno l’uomo più forte, nemmeno la forza di tutti gli uomini più forti del mondo, potrebbe strappare. Solo la fede, la poesia, l’amore possono spostare quella tenda e mostrare la bellezza e la meraviglia che nasconde. Ma è tutto vero? Ah, Virginia, in tutto il mondo non esiste nient’altro di più vero e durevole. Nessun Babbo Natale? Grazie a Dio lui è vivo e vivrà per sempre. Anche tra mille anni, Virginia, dieci volte diecimila anni da ora, continuerà a far felici i cuori dei bambini.

1 commento:

  1. tanto commovente quanto reale e vero. condivido tutte le parole dell'articolo...il mondo visto con gli occhi dei bambini è sicuramente migliore. io a Babbo Natale ho sempre creduto e penso che sia proprio bello CREDERCI. ricordo ogni anno il cuore colmo di gioia nel preparare lo spuntino x lui e le renne. ricordo la tapparella della mia camera leggermente alzata per vedere il suo arrivo e...vi assicuro...che una volta i miei occhi hanno visto la luce della sua slitta mentre sfrecciava via...wowwww che emozione!!! ricordo la sveglia fisiologica all'alba x la curiosità dei regali sotto l'albero...non ha mai mancato un anno...è sempre passato...proprio perché Babbo Natale ci sarà sempre! ricordo ogni regalo. ..e li conservo tutt'oggi. da 3 anni scrivo la consueta letterina con mia figlia Emma e nei suoi occhi vedo il mio stesso amore e il mio stesso sogno. È BELLO anzi BELLISSIMO! ciao Giorgia

    RispondiElimina