Sabato è stata una grande giornata.
Una di quelle giornate da cerchiare sul calendario. Perché
segnano momenti importanti, perché non deludono le aspettative e perché ogni
pezzo si incastra alla perfezione con gli altri, magicamente, senza sbavature.
Sono quelle giornate che ti lasciano l'adrenalina in circolo
fino a sera, che poi quando se ne va, di colpo capisci quanto sei stanco e
crolli. Ma ti addormenti con un gran sorriso sulle labbra e finisci poi per
ritrovarlo intatto al mattino seguente.
Ecco, io me lo ricorderò a lungo questo sabato 28 marzo
2015.
E con me, sono sicuro che se lo ricorderanno tutti quelli
che credono in Aseop e che si impegnano per far sì che anche i progetti più
ambiziosi possano trasformarsi in realtà.
La Casa di Fausta è il nostro progetto più ambizioso di
sempre. In oltre venticinque anni di Aseop, mai ci siamo trovati a confrontarci
con un disegno tanto grande, complesso e meraviglioso.
Un'esigenza socio-sanitaria, che affonda la sua ragion
d'essere in un tessuto modenese che vuole essere efficiente, accogliente e
solidale. Dal 2008 ad oggi, abbiamo toccato con mano quanto sia prezioso
offrire ospitalità a famiglie con bambini in cura presso l'ospedale. I 6
appartamenti che Aseop ha messo a disposizione delle famiglie di bambini
ricoverati sono stati occupati, ciascuno, mediamente per 1.700 giorni. Le
ricadute positive, in termini di abbattimento della degenza ospedaliera, di
qualità della vita dei bambini ricoverati e di efficacia della terapia, sono
state documentate e sotto gli occhi di tutti.
E' da questa evidenza che abbiamo iniziato a sognare in
grande. Pensando non più ad un appartamento, ma ad una vera e propria casa,
all'interno del Policlinico. La Casa di Fausta, in onore alla professoressa
Fausta Massolo, a cui Modena deve la nascita dell'Oncoematologia Pediatrica,
come oggi la concepiamo.
Decidere di tuffarci in un progetto di questa portata è stato
difficile. Lo abbiamo ponderato, ci siamo posti mille interrogativi ed alla
fine, come sempre, abbiamo agito un po' di cuore, un po' di pancia e ci siamo
rimboccati le maniche, consci che Modena sarebbe stata con noi.
Sabato mattina, abbiamo posato la prima pietra della Casa di Fausta.
Sotto il primo, vero sole primaverile di
quest'anno, per la prima volta abbiamo sentito decisamente più vicino il
traguardo. Ne abbiamo iniziato ad intravedere i contorni in maniera un po' meno
sfumata e ci siamo resi conto che sono tante le persone che ci sostengono, ci
sono vicine e, in definitiva, dimostrano di volerci bene.
Forse perché dare una forma ed una sostanza al proprio
impegno, dare un connotato di tangibilità e trasparenza al sostegno che tanti
ci hanno dato, conforta. Conforta noi e conforta chi crede in noi.
Perché
toccare con mano il frutto del proprio "donare" è rassicurante.
Ed ecco che queste giornate, allora, diventano benzina,
nuova linfa e conferma senza filtri che la strada intrapresa è quella giusta. La
fiducia sale, torna a schizzare a mille. Alla faccia della fatica, alla faccia
delle volte in cui hai pensato di mollare.
E' stato emozionante, intenso.
Per me, che ho avuto l'onore di presentare questo evento, resterà
indimenticabile.
Prestare la voce ad un progetto così importante è stato un
privilegio per cui mi ritengo molto fortunato.
Orgoglioso, di aver potuto
accogliere su uno splendido palco, con vista aperta sul cantiere avviato, tante
personalità e tanti amici che hanno voluto farci sentire forte il loro
sostegno.
Con la ciliegina sulla torta rappresentata dalla presenza straordinaria
di Lorella Cuccarini.
A tutti loro va il nostro sentito ringraziamento.
E adesso guardiamo avanti e continuiamo a ... correre.
Che il 27 maggio, Una Corsa verso Casa, è già qui che arriva!
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Per info ed approfondimenti sulla Casa di Fausta: www.aseop.it.
Guarda le foto ed i video della giornata sulla pagina facebook di Aseop.
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