Corriamo chilometri su chilometri ogni settimana, ma spesso
ci spiazza correre in miglia.
Eppure il miglio è una distanza affascinante ed altrettanto impegnativa.
1.609 metri che si pongono giusto a metà fra il chilometro ed il suo esatto
doppio.
Sposta i riferimenti, azzera le consuetudini e movimenta le sensazioni
in gara.
C'è da settare il ritmo, assestare il passo e, per una volta,
infischiarsene del Garmin che squilla al polso quando il traguardo dista ancora
600, lunghissimi metri.
Ci
siamo anche sentiti un po' americani nel farlo, che, da runner, ha sempre il
suo perché.
Giovedì sera ho corso per la prima volta il Miglio delle
Stelle a Formigine.
Gara strepitosa, per scenario, per formula intrigante e per
adrenalina. Il percorso è bellissimo: un anello cittadino in centro a
Formigine, tutto attorno al Castello.
Un miglio esatto, in notturna, da correre
in staffetta. Squadre da tre staffettisti, cambi volanti sotto la Rocca e
classifica aggregata con somma dei tempi.
Veramente intenso.
Abbiamo fatto squadra con Luca e Nello, che correre in squadra con amici è sempre un divertimento. Per divertirci, ma
anche con la consapevolezza di poterci stare, che comunque, in una gara così, è
sempre una soddisfazione. Nella nostra batteria, abbiamo galleggiato bene a
metà ed è stata per tutti e tre una bella esperienza.
Non avevo mai corso il miglio in una gara competitiva. Gara
breve, di fatto quattro giri della pista di atletica, ma senza i riferimenti dell'anello. Ci
avevo ragionato, sui ritmi da tenere, poi però ho optato per l'improvvisazione ed ho lasciato
correre le gambe. Ero primo frazionista, sempre bello aprire le danze e vivere l'emozione dello start, specie in una gara tirata come questa, quando tutti partono a mille e non c'è tempo per pensare ad altro. Mi sono lasciato trascinare dagli altri ed ho dato tutto.
Una
corsa in apnea, senza risparmiare energia.
A conti fatti, forse un filo troppo veloce il mio primo
1.000, ma se mi
avessero detto che avrei corso in 5'31", a 3'27"/km, mi sarei fatto
una bella risata alla vigilia. Abbiamo chiuso in 17'09", bravi tutti e tre!
E poi abbiamo corso con una divisa speciale: la maglia della
nostra corsa per Aseop. E' stato un bel modo per trasmettere il messaggio.
Doppiamente felice.
Bella da star male, questo Miglio delle Stelle. Che di
stelle, ce n'erano proprio tante in pista: la batteria dei top runners, partita
dopo la nostra, vantava cavalli di razza che era un piacere per gli occhi vedere
correre. Roba da 4'30" a frazione, che vuol dire viaggiare in maniera
seria per davvero.
Nemmeno tre giorni dopo, abbiamo tornato a ragionare in
miglia.
Sarà che ormai ci avevamo fatto l'abitudine. Questa volta, però, non
c'era un miglio solo da sprintare. Le miglia erano 10 stavolta, che, tradotto, sono
16,270 chilometri. Altra storia.
Bella, questa 10 Miglia StraPanaro di San Damaso. Anche qui, battesimo
personale e soddisfazione immutata. Livello tecnico elevatissimo. La mia ora e
9' di gara, ai 4'17" di media, mi rende parecchio contento,
considerato il mio attuale debito di allenamento sulle distanze over 10 km.
Caldo, parecchio. Tanta umidità, ma tracciato bellissimo,
sull'argine del Panaro, senza macchine e perfettamente segnalato.
Proprio quello che ci voleva, per smaltire tossine in
eccesso e tenere la mente lucida in vista del 27 maggio, che è ormai prossimo.
Nessun commento:
Posta un commento