Mi chiedo, a volte, se esistano davvero le coincidenze.
Mi stupisco per un evento inatteso, che fa sorridere,
pensare. Talvolta fa gioire, altre taglia a metà il respiro ed accende solo una
gran confusione in testa.
Il Duomo di Modena, con la Ghirlandina sullo sfondo |
Capita spesso, di voler cercare un filo sottile capace di
riunire insieme tanti ciondoli in una sola collana. E’ un concetto calmante.
Sgrava dalle responsabilità e ci illude che un Qualcosa o un Qualcuno di
sovraordinato decida per noi, togliendoci dall’impaccio della scelta. E’ comodo,
in un certo senso, sforzarsi di intravedere un disegno ponderato dietro agli
episodi od agli incontri che arrivano a sorprenderci. Perché, sostanzialmente,
l’idea di una mano invisibile che raccoglie i pezzi dal nulla e ce li sistema
addosso a nostra insaputa, ha un ché di decisamente intrigante.
Non ho ancora deciso se credere o meno nel destino.
E’ un assunto che mi trova parecchio ondivago, in base a
troppe variabili esterne e soprattutto interne.
Sta di fatto che, nei giorni in cui i dadi spostano la mia
pedina sulla casella del “ci credo”, ecco subito quella certezza granitica a
stagliarsi sul tavolo da gioco: settembre è il mese perfetto per orchestrare
questo valzer di coincidenze.
Settembre è sempre stato tante cose. Inizio, ripresa, scazzo
e rinascita. Ansia e fibrillazione, grigiume diffuso e raffreddore da
incapacità di rassegnarsi alla fine dell’estate.
Un settembre che sa di esami e di scelte. Di novità, di ottimi
propositi e piani a lungo termine. Di temi da svolgere, ritrovandomi come
sempre a prediligere il rischio della traccia libera nei confronti dell’usato
sicuro di letteratura. Che lasciar scorrere la penna mi è sempre piaciuto, e studiare
il novecento decisamente meno.
Un settembre di mattine allo specchio, fra voglia di
ricominciare ed ansie da debutto. Fra gambe che girano forte e la testa che comunque
lo fa sempre tre volte di più. Di progetti che continuo a mettere in cantiere,
giornate che volano via e mente che non riesco a tenere a freno quando mi
obbligo a spegnere la luce sul comodino, la sera.
Settembre che, inevitabilmente, ha sempre fatto (e sempre
farà, credo) rima con Scuola.
Quella che mi torna negli occhi quando la mattina accompagno
il Grande Pilota nella sua aula colorata. Quella che mi ha investito frizzante
con le bollicine della mia adolescenza, uscendosene fuori fra l’inchiostro, la
gloria ed i tatuaggi della Filosofia. E quella, dolce e colma di affetto, che sa
di grembiulini e cartelle, mentre riemerge durante la spesa fra gli scaffali
dei Gelsi.
Incontri ravvicinati in soli quattro giorni, a farmi
scorrere davanti qualcosa come sedici anni di banchi, libri e vita. Tasselli
dall’incastro troppo perfetto, per forma, tempismo e contenuto, da impedire
alla mente di gridare entusiasta al bacio del destino. Frammenti di un passato che
non è più così prossimo, ma che sento ancora ben lontano dal remoto.
Bilanci, inevitabili.
Da flashback improvviso e prolungato. Da confronti con chi
non vedevi da una vita, dopo averne incrociato per anni lo sguardo ogni mattina.
Da somme e sottrazioni che mi restituiscono, ad oggi, un saldo ampiamente
positivo.
Ed il sorriso che mi ritrovo stampato in faccia adesso,
guardando, con l'adrenalina a mille, alla mia corsa di venerdì prossimo. Lo
stesso sorriso cui quasi tutte le dediche sul retro delle mie foto di classe
facevano immancabilmente riferimento.
Che al di là degli alti e bassi, a me, tornare a scuola a
settembre, è poi sempre piaciuto un sacco, per fortuna.
Beh....assolutamente vero...!!
RispondiEliminaCome è vero che qualcosa di bello debba finire perché altrimenti non sarebbe poi così bello se continuasse all'infinito!
Poi non ci sarebbe spazio per poter cominciare qualcos'altro magari di ancora più bello!
E' la vita no..?? caro amico mio.
Con tutte le sue sfaccettature!
"....al di là degli alti e bassi, a me, tornare a scuola a settembre, è poi sempre piaciuto un sacco, per fortuna".
Un saluto ed un abbraccio
Giuliano Salile
mi sa che hai proprio ragione ... mica sarebbe così bella l'estate, se non arrivasse il freddo (o forse ce la raccontiamo perché abitiamo nel mezzo della pianura padana!).
EliminaResta il fatto che ricominciare, gettarsi in cose nuove o anche solo riattaccare la spina è sempre positivo.
E poi, è vero che il mare d'inverno si allontana, ma, grazie al cielo, le persone importanti non se ne vanno certo via!
grazie GS ;)